Associazione Arma Aeronautica – Cameri
“M.A.V.M. S.Ten. Pil. Mario DAVERIO”

Visita alla Stazione Elicotteri M.M. di Luni

giugno 30th, 2017

VISITA ALLA  STAZIONE  ELICOTTERI
DELLA  MARINA  MILITARE

BASE  DI  LUNI  SARZANA
(MARISTAELI  LUNI)

Come da programma, Venerdì 30 Giugno c.a. è stata effettuata la visita alla Stazione Elicotteri della Marina Militare sulla base di Luni Sarzana, dove hanno sede due gruppi dotati di elicotteri EH101 e SH90.
Partiti leggermente in ritardo da Cameri, arrivati all’ingresso della base siamo stati accolti dal S.Tenente di Vascello Filippo Brandoni, che per tutta la giornata ha seguito il nostro gruppo, ed ha provveduto ad accompagnarci alla sala Briefing, nella quale ci aspettava un Ufficiale Tecnico, il Tenente di Vascello Bruno Pacini.
Dopo aver raccomandato i presenti a non toccare i velivoli, di chiedere sempre il permesso per qualsiasi movimento e di mantenere compatto il gruppo, ci ha brevemente narrato la storia della base, accompagnandoci poi sul piazzale degli hangar con alcuni elicotteri in manutenzione, spiegando dettagliatamente i particolari dei due elicotteri (SH90 ed EH101).
Negli anni sessanta, nell’area adiacente all’Aeroporto di Sarzana, viene costruita la Stazione Elicotteri Marina Militare di Luni, intitolata in seguito all’Ammiraglio Giovanni Fiorini, uno dei pionieri dell’Aviazione Navale. Il 1° Novembre 1969 la Base diviene operativa con la costituzione del Quinto Gruppo Elicotteri dotato di Augusta Bel AB47J. Successivamente nel 1971 avviene il trasferimento del Primo Gruppo Elicotteri da Catania con gli SH34.
Il compito principale della Maristaeli è quella di fornire il supporto logistico ai due Gruppi di Volo dipendenti, coordinarne l’attività, l’addestramento e la standardizzazione degli equipaggi e assicurare il supporto dei mezzi aerei imbarcati sunne Unità della Squadra Navale o rischierati nei teatri operativi. Luni è anche sede di tre importanti centri di eccellenza: il Centro addestramento ammaraggio forzato, il Centro sperimentale aeromarittimo e il Centro simulazione di missione EH101.
Il compito principale dei due Gruppi di Volo è quello di mantenere in prontezza operativa gli equipaggi e mezzi aerei assegnati per le esigenze operative ed addestrative della Forza Armata, operando principalmente da bordo delle Unità Navali nel campo della lotta antinave, antisommergibile e, congiuntamente con gli Incursori e Subacquei della Marina, nel campo delle operazioni speciali.
Attualmente il Primo Gruppo opera sugli elicotteri EH101, mentre il Quinto Gruppo è dotato degli SH90 di recente acquisizione. Entrambi operano spesso anche in supporto della Protezione Civile, nelle missioni a favore delle popolazioni in caso di calamità quali alluvioni, terremoti, incendi boschivi o in supporto al 118, in attività di soccorso quali trasporto malati e traumatizzati, ricerca dei dispersi in mare o in montagna.
Dalla costituzione della Base ad oggi i 600 uomini e donne della Maristaeli hanno prodotto più di 190,000 ore di volo, partecipando a tutte le principali missioni operative nei diversi teatri internazionali.
All’interno della base è stato realizzato l’”Helo Dunker” per l’addestramento degli equipaggi degli elicotteri all’ammaraggio forzato ed al successivo abbandono del mezzo inabissatosi; la struttura è una delle poche in Europa ed è utilizzata in modo interforze nonché da vari operatori NATO.
Purtroppo, come già comunicato in precedenza e successivamente spiegato dal Comandante della base, non è stato possibile visitarlo poiché era in fase di manutenzione/aggiornamento; si doveva portare il simulacro dell’aeromobile simile a quello veramente utilizzato attualmente per meglio conoscere gli spazi e le vie di fuga.
Terminata la visita agli hangar, siamo stati accompagnati alla palazzina che ospita il simulatore di volo Full Crew Mission Simulator (FCMS) dell’elicottero EH101 (Versione ASuW/ASW) per l’addestramento dell’intero equipaggio (piloti ed operatori) all’impiego del mezzo e allo svolgimento delle varie missioni. Accolti dal Primo Maresciallo Golino, inizialmente nella sala istruttori, divisi poi in due gruppi siamo stati accompagnati, alternativamente, nelle due postazioni distinte ma distanti tra loro che riproducono sia la cabina di pilotaggio che la consolle degli operatori di bordo.
Sotto il controllo degli istruttori, i frequentatori di questo simulatore imparano tutto ciò che riguarda il loro lavoro, usufruendo degli ultimi ritrovati tecnici, permettendo così l’addestramento dell’intero equipaggio, simulando appunto missioni di diverso tipo ed eventuali emergenze.
Successivamente sul piazzale della palazzina Comando, il Comandate della base, Capitano di Vascello Paolo Bindi ha voluto salutare i partecipanti.
Dopo lo scambio dei Crest, siamo stati accompagnati alla mensa per il pranzo e il caffè (cortesemente offerto dal Tenente di Vascello Pacini).
Dopo i saluti di commiato, i partecipanti si sono recati a visitare il Museo Tecnico Navale di La Spezia.
                                                

Immagine PDF img094        Storia Stazione Elicotteri Marina Militare di Luni  Sarzana

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Briefing del Tenente di Vascello Bruno Pacini

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I partecipanti in sala Briefing

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Foto durante la visita alla Stazione Elicotteri


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img_4606Scambio dei Crest tra il Comandante Stazione Elicotteri Capitano di Vascello Paolo Bindi
e il Vice Presidente Colonnello Angelo Ianniciello

                                                            MUSEO  TECNICO  NAVALE  DI  LA  SPEZIA

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Quello di La Spezia è senz’altro il più importante dei Musei Navali italiani e, benché sia qui da poco più di un secolo, le sue origini sono molto più antiche. E’ situato alla porta di accesso principale dell’Arsenale Militare. E’ in questa sede  a partire dal 1958, mentre prima era ubicato presso le officine meccaniche all’interno dello stabilimento militare (venne infatti inaugurato nel 1923, unitamente al Museo Storico navale di Venezia).
La sua storia inizia attorno al 1570 a Villefranche-sur-Mer dove i Conti di Savoia stabilirono la prima base della loro nascente Marina.Successivamente, con il trasferimento del Governo Sardo-Piemontese a Cagliari a seguito delle conquiste napoleoniche, venne iniziata una nuova raccolta nella città sarda.
A seguito del crollo della potenza napoleonica e col ritorno del governo sardo-piemontese in continente, la raccolta, con quello che restava a Villefranche, fu trasferita a Genova, sede dal 185 della nuova base della Marina Sarda.
Ulteriori arricchimenti avvennero con la fusione delle marine italiane a quella dello stato Sardo, tutti confluiti a Genova, dove il museo rimase per 55 anni, sino a quel 1870 che vide il trasferimento, per volere di Cavour, della base della Marina con tutti i suoi servizi, Museo Navale compreso, a La Spezia, divenuta sede del Primo Dipartimento militare marittimo.
Durante la seconda guerra mondiale furono molte le perdite di preziosi materiali a causa dei bombardamenti, ma il museo venne ripristinato nel 1958 e collocato nelle sale che lo ospitano attualmente, accanto alla porta principale dell’Arsenale.
Una sala dedicata all’evoluzione navale ospita pregevole raccolta di modelli in scala di vascelli di marine degli stati italiani rievocanti i tempo della navigazione a vela, nonché  modelli di quasi tutte le principali unità italiane varate tra il 1860 e il 1910 nell’Arsenale di La Spezia e quelle di navi italiane della seconda guerra mondiale.
Tra i cimeli più antichi va annoverata una raccolta di polene appartenute a vascelli del XV, XVI, XVII secolo.   img_4670                                                                                                                                                                                                                                                                              Fra queste merita menzione la misteriosa scultura lignea femminile, detta Atalanta, che si crede possa stregare con il    suo fascino inquietante chi la guadi troppo a lungo.
La sala dei mezzi d’assalto raccoglie una vasta documentazione.
I primi reperti, risalenti alla Guerra del ’15-’18, sono i resti del  Grillo (Modello del Mas 15) e un prototipo dell’ordigno con il quale Rossetti e Paolucci affondarono nel porto di Pola la corazzata austriaca Viribus Unitisis, il 1° Novembre 1918. Sono presenti, inoltre, il prototipo della torpedo semovente di Tesei e Toschi (meglio nota come Maiale), nonché i Barchini, altri messo d’assalto, che testimoniano l’attività, nata a La Spezia, del “Gruppo mezzi d’assalto” durante la Seconda Guerra Mondiale.
La sala sulle armi subacquee segue l’evoluzione del siluro, a partire dal prototipo impiegato dalla Marina nel 1875 ai vari tipi impiegati nella Prima e Seconda Guerra Mondiale. L’evoluzione delle mine subacquee è testimoniata dalla presenza di esemplari originali utilizzati durante i conflitti mondiali.
La sala delle armi antiche, infine, ospita, tra le altre, due spingarde moresche del 1521, due piccole bombarde del 1784, una mitragliatrice Gatling a 10 canne dei primi del secolo, originariamente utilizzata dai Boxer. Sono inoltre esposte due teche di armi portatili impiegate nella Guerra italo-turca e nella Prima guerra mondiale.
Di particolare interesse, infine, è la documentazione fotografica sui primi esperimenti di Guglielmo Marconi con le stazioni riceventi mobili alla fine dell’Ottocento.
Nel giardino interno del Museo Navale c’è un monumento in bronzo di Costanzo Ciano, opera dello scultore Francesco Messina.

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giugno 30th, 2017 17:06:45