Associazione Arma Aeronautica – Cameri
“M.A.V.M. S.Ten. Pil. Mario DAVERIO”

Il campo di Cameri

febbraio 20th, 2004
A fianco di altre Scuole esistenti in Italia, l’ostinata fiducia nell’avvenire dell’aviazione che accoglie la mente
organizzatrice dell’Ing. Thouvenot ha fatto sorgere a Cameri presso Novara un’altra scuola non meno importante.
L?aerodromo copre un’area di quatto milioni di mq. e vi saranno costruiti 10 hangars L’istruzione si è svolta
in modo tutt’affatto particolare così da portare rapidamente l’allievo ad essere padrone dell’apparecchio senza
perdita di tempo. Molti sono i piloti che la scuola ha già brevettato e molti altri ne usciranno dato il buon
numero di allievi, Il campo di aviazione di Cameri ha il merito di essere la palestra vera di apparecchi costruiti
interamente in Italia, ed è qui che hanno fatto le loro prove su biplani Voisin motori leggeri studiati nelle officine
Itala e Fiat di Torino.

A fianco di altre Scuole esistenti in Italia, l’ostinata fiducia nell’avvenire dell’aviazione che accoglie la mente organizzatrice dell’Ing. Thouvenot ha fatto sorgere a Cameri presso Novara un’altra scuola non meno importante.
L’aerodromo copre un’area di quatto milioni di mq. e vi saranno costruiti 10 hangars L’istruzione si è svolta in modo tutt’affatto particolare così da portare rapidamente l’allievo ad essere padrone dell’apparecchio senza perdita di tempo. Molti sono i piloti che la scuola ha già brevettato e molti altri ne usciranno dato il buon numero di allievi, Il campo di aviazione di Cameri ha il merito di essere la palestra vera di apparecchi costruiti interamente in Italia, ed è qui che hanno fatto le loro prove su biplani Voisin motori leggeri studiati nelle officine Itala e Fiat di Torino.

Il campo di Cameri.

I giornali del 26 Novembre 1909 davano questa notizia:
“Le pratiche che da qualche tempo corrono per la costruzione di un campo d’aviazione nella vicina brughiera di Cameri sono finalmente giunte a buon fine ed i lavori necessari sono già stati intrapresi. Così tra pochi mesCampo di Camerii Novara avrà alle porte un magnifico campo di aviazione, il quale per la sua struttura e ubicazione sarà uno dei principali d’Italia.”
“La brughiera si estende per chilometri e chilometri tra Cameri – distate da Novara sette chilometri – e Bellinzago: si calcola che essa raggiunga una estensione di sei milioni di mq.; in questa l’ingegnere Thouvenot, rappresentante della casa Voisin costruttrice di aeroplani, coll’appoggio della Società milanese di aviazione, ha acquistato una striscia di terreno di circa due chilometri di lunghezza per 200 metri di larghezza e quindi un’area che potrà raggiungere i 400 mila metri quadrati. Tre hangars completi sorgeranno presto e già è stata costruita una graziosa casetta di legno per l’abitazione dell’ingegnere Thouvenot. Il comune di Novara ha concorso alla costruzione degli hangars col sussidio di lire 1000 ed ha dato tutto il proprio appoggio morale alla iniziativa.”
“Gli organizzatori sperano di poter iniziare seri studi ed esperienze coi primi dell’anno nuovo e se è vero quanto si va dicendo i primi aviatori che si cimenteranno sul nuovo campo saranno altre all’ing. Thouvenot, Cagno, Cobianchi e l’ing. Negretti, quest’ultimo di Novara rappresentante della Società milanese di aviazione. Le macchine saranno triplani Voisin con motori Itala.
“In proposito un giornale locale, che avrebbe avuto la notizia direttamente ed ufficialmente dall’ing. Negretti, afferma che un match di grande importanza è stato in questi giorni stabilito fra l’ing. Thouvenot e il barone Leonino da Zara che, come è noto ha fondato un campo d’aviazione presso Padova. Si sarebbe cioè stabilito che un premio di lire dieci mila per il primo dei due che, partendo dal proprio campo di aviazione riuscirà ad arrivare nel campo dell’avversario. Massima libertà di tempo, di scelta nelle macchine, di itinerario, di atterrare dove meglio si riterrà opportuno: basterà insomma che l’uno dei due faccia il tragitto Cameri-aviazione-Padova o viceversa coll’aeroplano senza servirsi di altri mezzi di trazione o locomozione”.Direttore, allievi e piloti a Cameri
Ed ecco a descrivere un po’ della vita del campo di Cameri nei primi mesi del suo funzionamento.
“Il campo di Cameri, di proprietà comunale, adibito da anni alle esercitazioni militari di tiro, venne gentilmente concesso dal Comune di Cameri all’ingegnere Thouvenot, che vi trasportò, dalla campagna bresciana di Montichiari dove originariamente erano installate, quelle officine A.V.I.S. che furono la prima intrapresa di costruzioni aviatorie in Italia.
Gli inizi furono assai modesti; una casa di legno ed un sol piano adibita ad uso abitazione ed uffici, poi una gran tettoia, che più tardi venne chiusa, per l’officina propriamente detta, e dove erano provvisoriamente ricoverati gli apparecchi dei pochi ardimentosi che osavano sfidare i rigori dell’inverno in una brughiera coperta di neve.
V’erano a quell’epoca a Cameri solamente Cagno, Serrazanetti e Pasquale Bianchi di Lugano. Le pareti degli erigendi hangars in muratura vennero distrutte da un ciclone nella notte dal 30 al 31 marzo; e solamente il fabbricato in legno dove erano coperti i tre apparecchi A.V.I.S. fu potuto salvare dalla furia dell’uragano, grazie ad un sistema di puntelli di cui l’ing. Thouvenot, nelle sue numerose campagne, aveva riconosciuta l’utilità. Quando il nostro collaboratore, ing. Arturo Rovida, si recò a visitare il campo alla fine di aprile, i tre hangars in muratura erano già costruiti; ora ve ne sono ben sei, ultimati, e quattro che non aspettano che di essere coperti. L’ing. Thouvenot aspetta che siano giunti gli aviatori che hanno affittato i primi hangars per farne costruire altri dodici, alcuni dei quali già prenotati. A destra di chi guarda la casetta dell’ing. Thouvenot, si stende la linea degli hangars. Il primo gruppo di quattro è occupato dal conte Balbi di Genova, da Bianchi, da Federico Stucchi e da Cavaglià. Ne seguono altri tre occupati attualmente dall’ing. Faccioli, da Cirro Cirri e dai fratelli Antoni. Ai tre ultimi non manca che il tetto. Quelli di fianco hanno annessa un’officina di riparazioni. Gli apparecchi che si trovavano sul campo quando vi giunsi, alla fine dello scorso mese erano: due Blériot (Stucchi e Cirri) – due A.V.I.S. (Bianchi e Cavaglià) quest’ultimo ancora in montaggio – l’ Issione di Balbi – il biplano Faccioli – e l’apparecchio dei fratelli Antoni. Troppo spazio mi ruberebbe la descrizione degli apparecchi, visitiamo invece i <<clan>> formati dai vari gruppo di piloti.
E’ , à tout seigneur tout honneur, debbo parlare in prima linea dell’ing. Clovis Thouvenot, il rappresentante dei fratelli Voisin è certamente uno dei benemeriti dell’aviazione, non solamente nel suo paese dove la sua opera è stata apprezzata, ma anche in questa nostra Italia, dove egli venne la prima volta per accompagnare lo sventurato Delagrange, che, a sua volta, fu il primo che vi volasse. Della tournèe di Delagrange l’ingegnere Thouvenot fu l’anima attiva e solerte; ed in quell’epoca imparò ad amare e ad apprezzare il nostro paese, nel quale fu il primo ad impiantare un’officina di costruzioni d’aviazione. L’intrapresa è tutt’altro che volgare, se noi pensiamo quale dose di ardimento e di fiducia nell’avversario essa supponesse dopo tutte le tristi deficienze rivelate dal circuito di Brescia. Pure, con ammirevole costanza, l’ing. Thouvenot mantenne e portò a prosperare l’impresa confidatagli. Il campo di Cameri è creazione sua, e del campo egli è, direi quasi, il padrone, amato e rispettato da tutti, che ne ammirano la forza di carattere e ne riconoscono l’indiscussa competenza. Gli amici l’hanno soprannominato << il re della brughiera>> Pasquale Bianchi, di Lugano, uno dei primi ospiti ed allievi di Thouvenot, è ormai arrivato ad ottimi risultati. I suoi voli hanno dimostrato la sua sicurezza al volante del A.V.I.S., dimostrato anche che, se non fossero stati i guasti al motore che gli fecero perdere un tempo prezioso, avremmo già sentito parlare di lui, e favorevolmente.
Egli ha eseguito, alla presenza degli incaricati ufficiali, i voli richiesti per il brevetto di pilota, che mi auguro gli venga ben presto consegnato.
Ad una altro <<clan>> appartiene Ciro Cirri di Genova, ex macchinista navale e simpaticissimo compagno.
Questa ancor piccola brigata, ma che ogni settimana vede aumentare le sue file da nuove reclute, si raduna a colazione in un restaurant sorto sulla brughiera stessa, a due passi dal campo di slancio; il Ristorante Aviatori – e la sera alla Trattoria dell’Aviazione, il Molino, come lo chiamano qui, mentre i meccanici si radunano alla Trattoria del Progresso.
E’ un pò Mourmelon, descritto in queste colonne dal nostro corrispondente – è un Mourmelon-le-Petit, non dimenticato gemello del Grand , ma petit perché sorto da minor tempo, ed in un paese che, per il momento, non può competere con la Francia. Ma a competere con la sorellina latina si addestrano qui gli aviatori italiani e l’intrapresa è altamente simpatica, è altamente nazionale, è oltre ogni dire encomiabile.
E’ un po Mourmelon; ma a Cameri ne mancano molte comodità. La brughiera – in cattivo stato perché flagellata dagli zoccoli dei cavalli d’un reggimento che vi fa le esercitazioni di tiro – la cui distesa uniformemente piana era rotta dai parapalle provvisori, può divenire un ammirevole campo di aviazione e lo diverrà certamente in breve, grazie all’attività dell’ing. Thouvenot. Per il momento conviene avere una certa prudenza, onde evitare di fracassare un apparecchio nelle diseguaglianze di terreno che vi sono ancora. Come pure è da desiderarsi che un miglior servizio di comunicazioni colleghi Novara, pur tanto vicina, ed il campo, nel quale un telegrafo ed un telefono non stonerebbero affatto, e renderebbero meno penoso l’isolamenti di chi vi abita.
E di Mourmelon abbiamo a Cameri la vita speciale le <<levatacce>> di mattina, i disagi della campagna, le passeggiate alla riva del Ticino, le lunghe attese di una calma di vento, l’emozione della posta che giunge, l’allegria che regna a tavola quando qualcuno ha volato.

NOTIZIE TRATTE DAL LIBRO “NIDI D’AQUILA” , Ed. 1927


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febbraio 20th, 2004 23:35:48